The Dead Don’t Hurt – I morti non soffrono di Viggo Mortensen, è un western anomalo, allo stesso tempo femminista, romantico ed esistenziale, ambientato ai margini della Guerra di secessione americana. Il film è stato presentato alla Festa Del Cinema di Roma.

Quando uscirà nelle sale “The Dead Don’t Hurt – I morti non soffrono” ?

Presentato oggi al Roma Film Fest dopo un’anteprima a Toronto, il film – in sala con Movie Inspired dal 24 ottobre e il secondo da regista dell’attore che ha scritto anche sceneggiatura e colonna sonora -, racconta di un silenzioso immigrato danese Holger (Mortensen) che incontra al mercato del pesce di San Francisco una donna canadese molto tosta di nome Vivienne (Vicky Krieps).

Viggo Moretensen

“Ci sono tanti registi che mi piacciono del cinema italiano ed europeo. Del western italiano mi piacciono ovviamente personaggi come Sergio Leone, Corbucci, Valeri, Sollima che hanno fatto molti film importanti. Ci sono molti modi per fare il western. La gente dice che è un genere finito, ma io non sono assolutamente d’accordo, ci sono tanti modi per reinventarlo. Credo che anche noi l’abbiamo fatto nel mio film con il personaggio di Vivienne”.

Viggo Mortensen

Il premio alla carriera

Ringraziando per il premio alla carriera ha commentato: “Voglio dedicare questo premio a tutte le persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Sono contento che questo premio coincida con la prima del mio film qui a Roma“.

Viggo Mortensen alla masterclass di Roma

Viggo Mortensen: sua madre

Alla masterclass ha parlato del suo rapporto con la mamma con cui ha condiviso l’amore per il cinema, ha sempre avuto un rapporto speciale: “Ho visto tanti film con mia madre a Buenos Aires». In particolare, il primo film che ricorda di aver visto insieme a lei è Lawrence D’Arabia: “Amavo i cavalli, come anche adesso, e durante l’intervallo mia madre mi chiese come pensavo che sarebbe andata a finire. Io ho detto: “Andrà bene, perché loro sanno andare a cavallo meglio degli inglesi“.

Viggo Mortensen

Foto: Irene Greco e Massimo Marcelli