Steffi Graf la leggenda del tennis femminile mondiale è arrivata al Palazzetto dello Sport di Cuneo (per Dialoghi sul Talento), protagonista insieme al marito Andre Agassi (lui presente in videocollegamento) dell’incontro davanti a un palazzetto gremito da giovani delle superiori di tutta la provincia.

Cosa ha detto Steffi Graf?

Parlando in conferenza stampa (al suo arivo è stata presentata da Matteo Musso, giornalista) su cosa aveva dovuto rinunciare per la sua carriera ha dichiarato: “Diventare professionista all’età di 13 anni è stato molto difficile, anche se a quell’età giocare per me era naturale. Se riguardo la me stessa di 13 anni vedo tutte le difficoltà che ho dovuto superare. All’inizio è stato anche semplice, perché volevo imparare quanto più possibile e a tutti i costi.

Poi, quando sono salita nel ranking, ho dovuto lasciare la scuola, pur con molto dispiacere. Non sento di aver perso molto, perché la mia vita era talmente programmata e io amavo così tanto viaggiare. La cosa più difficile è stata subire e gestire la pressione della gara, quando sei in campo e ti ritrovi da sola. La pressione che viene esercitata su una ragazza così giovane è forse troppa, ma se hai un buon allenatore, se sei circondata da persone brave che ti aiutano, se la tua famiglia e i tuoi amici ti sostengono, allora ti senti protetta”.

Il tennis

Continuando la sua analisi in conferenza stampa spiega perché è grata al tennis: “Ho avuto una carriera molto fortunata: grazie al tennis ho incontrato mio marito e ho fondato “Children for tomorrow”. Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo quattro anni. Da bambina, giocare a tennis era naturale: non mi preoccupava. Poi ho iniziato a scalare le classifiche e ho dovuto lasciare la scuola per lo sport“.

La crisi del Tennis femminile

La mia domanda alla Graf: “Viviamo un periodo di crisi nel tennis femminile, non ci sono più i grandi scontri che duravano anni con nomi come Navratilova, Evert, Graf, Sanchez, le sorelle Wiiliams, oggi e difficile ricordare chi è numero uno, tanto è volatile la classifica ATP, a cosa è dovuto? Organizzazione o difficoltà a far crescere le giovani promesse? Graf risponde: “Oggi le giocatrici al top sono molto più vicine tra loro.

Quando ho iniziato io c’erano appena 220 giocatrici, ora basta scorrere il ranking per vedere che la lista è molto più lunga. È molto più dura stare al top, è molto difficile a livello fisico. C’è una varietà di grandi giocatrici, come Sabalenka, Rybakina, anche Paolini che è arrivata in alto. Non parlerei di crisi, ma di un periodo di transizione, non so se ci sarà una giocatrice che dominerà la scena, ma come anche a livello maschile ci sarà il ricambio generazionale, ne sono certa e si ritornerà ai livelli di prima“.

Mauro Gola

“Oggi è stato un privilegio ospitare Steffi Graf e Andre Agassi, due dei più grandi tennisti di tutti i tempi” ha spiegato Mauro Gola presidente di Fondazione CRC. “Questi incontri rappresentano occasioni importanti per porre al centro il tema del talento, con l’obiettivo ispirare, incoraggiare e sostenere i nostri giovani a coltivare le proprie attitudini. La Fondazione CRC riconosce la forte valenza educativa dello sport, uno straordinario strumento per crescere, per scoprire i propri talenti e per accettare sé stessi, dando il meglio di sé per la propria comunità. Un obiettivo centrale per la Fondazione CRC e per gli enti filantropici voluti da Steffi Graf e Andre Agassi”.

Country Cuneo

Dopo il bagno di folla, Steffi ha ripreso in mano la racchetta al Country club Cuneo dove ha palleggiato con ragazzini più o meno grandi (delle scuole tennis della provincia di Cuneo e con i talenti de I Tennis Foundation), molto ben preparati. E’ un’ emozione unica rivedere la Graf con la racchetta in mano e, dopo un po’ di riscaldamento, si sono visti degli ottimi colpi.

Dialoghi sul talento