Fleur Fortuné è una regista e sceneggiatrice francese, nota in particolar modo per aver diretto video musicali ed essere stata la direttrice creativa per artisti internazionali come Travis Scott, Drake, M83, Skrillex, Likke Li, Movement, Connan Mockasin. È una regista pluripremiata all’UKMVA, D&AD.

Fleur fortuné per Travis Scott ha anche diretto un cortometraggio ambientato a Detroit.

The Assessment

Nel 2024 ha esordito nel suo primo lungometraggio, “The Assessment”:

il futuro è segnato dal cambiamento climatico e dallo stretto controllo che il governo detiene sulle risorse. Come parte di ciò, e per garantire che il mondo non venga sovrappopolato, decide chi può e chi non può avere figli attraverso una valutazione dalla durata di una settimana. 

Mia (Elizabeth Olsen) e Aaryan (Himesh Patel) vivono in una casa tranquilla e isolata con tutto il necessario per portare avanti il lavoro di entrambi: Aaryan ha uno studio per la sua ricerca genetica, mentre Mia gestisce una serra in quanto scienziata botanica. Ai due viene assegnata una valutatrice di nome Virginia (Alicia Vikander), la quale li sottoporrà a prove di ogni genere e specie. Mentre i test diventano sempre più astratti e sconcertanti, niente sembra più così scontato.

Questo thriller fantascientifico è stato presentato nella categoria “Special Presentation” a Toronto in cui ha ottenuto l’attenzione da parte di Amazon Prime Video.

Più recentemente è stato presentato al Festival di Zurigo, in cui Alicia Vikander, una dei tre protagonisti del film, è stata insignita del premio “Golden Eye Award” per  “la sua straordinaria interpretazione e la sua scelta dei ruoli costantemente coraggiosa e intelligente”, al London Film Festival nella categoria “Journey” e al Torino Film Festival. 

Il 21 Marzo uscirà al cinema negli Stati Uniti, distribuito da Magnolia Pictures.

L’intervista a Fleur Fortuné

Di seguito l’intervista a Fleur Fortuné eseguita durante il London Film Festival:

E-Col film hai trattato numerosi argomenti molto critici, come ad esempio il cambiamento climatico ed il controllo del governo sul fare figli. Qual era la tua intenzione quando hai realizzato questo film?-

F- Penso che all’inizio fossi molto legata alla storia della coppia valutata da Virginia dato che per anni io e mio marito abbiamo provato a concepire senza successo. Poi molte tematiche sono venute fuori da lì in una forma molto interessante come il dover prendere decisioni quando qualcosa non ha senso per noi. 

Penso che se vogliamo o non vogliamo avere figli sia un grande argomento in questo momento molto attuale.

Ovviamente poi c’è anche il cambiamento climatico…

Diciamo che ci sarebbero tantissime domande e penso che sia interessante approfondire questo aspetto.

E-In realtà è il tuo primo lungometraggio e so che hai molta esperienza con i video musicali. Come hai cercato di unirli?

F- Ritengo che sia un modo di pensare molto diverso, perché i video musicali riguardano tutto la visione e il concetto. Questo film è stato il frutto di anni di sviluppo, personaggi che si addentrano molto nell’emozione e nel suo significato. Il formato è così libero che ti è permesso creare e pensare fuori dagli schemi.

E-Come già detto tratti temi diversi in questo film, ritieni che avere figli oggigiorno non sia molto facile se si pensa al cambiamento climatico e ciò che porterà al futuro?

F- Sì, certo, perché ero io stessa coinvolta in quel processo. Quando hai figli naturalmente non ti poni queste domande, ma poi quando ci provi e non funziona ti chiedi “Perché lo voglio davvero e cosa significa per me ma anche per il mondo”. 

Sai, ciò che abbiamo fatto con questa tematica in quanto regista donna a volte è stato difficile. Non volevo dire a una donna “ok dovresti avere figli, combattere per questo, questa è stata una mia decisione” e penso che non dovremmo dire a una donna di pensare o farlo.

Penso però che sia importante sollevare tutte queste domande, capire le lotte che affrontiamo oggi nel nostro mondo.

E- “La scorsa settimana mi trovavo a Zurigo, così ho avuto il piacere di vedere “The Assessment” due volte. La mia domanda è più approfondita: 

il film inizia con un respiro e finisce con un respiro. Il primo è desideroso di sopravvivere, il secondo è più speranzoso per via di tutto ciò che Mia ha affrontato. Cosa ne pensi?”

F- Sono così felice che tu l’abbia notato. Quando ho parlato con Elizabeth Olsen le ho detto “Il tuo personaggio ha affrontato molto e finalmente è libero dopo essersi sentita oppressa in un mondo che è ancora molto contenuto. Ha bisogno di respirare”. 

Era molto importante, come lo era il respiro iniziale: anch’esso è correlato al trauma, alla perdita e a molte altre cose, quindi per me era importante che attraverso il film si potesse sentire quel respiro che da quasi soffocante, all’inizio, si trasforma in quasi una liberazione, alla fine

E- “Quanto è stato importante creare una forte dinamica per voi quattro dall’inizio del film (Alicia, Elizabeth, Himesh e Fleur)?”

F- È stato molto importante per me, come soprattutto tra Himesh e Lizzie perché avevano bisogno di far credere di essere una coppia sposata da anni. Abbiamo parlato un po’ prima con entrambi e poi quando siamo arrivati ​​alle Tenerife abbiamo girato l’esterno. 

Avendo avuto problemi con la location, mentre continuavo a prepararmi per organizzare e girare il film, Himesh ed Elizabeth hanno trascorso assieme una settimana e penso che sia stato di grande aiuto.

Alicia e Lizzie poi hanno parlato molto. Abbiamo avuto un bel incontro per una scena che arriva alla fine dove i due personaggi legano per davvero, dunque era davvero importante. Si è trattato per lo più di conversazioni, soprattutto perché quella scena essendo così importante, abbiamo deciso di girarla a fine riprese.

Ringraziamo Fleur Fortuné per la disponibilità nel rilasciarci l’intervista.

Foto concessa dal British Film Institute BFI