Foto: Alberico Bortolin

La 46esima edizione di Cinemed (Montpellier) si apre con il nuovo film “Il tempo che ci vuole” (Prima la vita) della regista italiana Francesca Comencini, anno in cui viene dedicata un’importante retrospettiva all’opera di suo padre Luigi Comencini.

Di cosa parla

Prima la vita è la commovente dichiarazione d’amore di una figlia al padre. O quando vita e cinema si intrecciano per raccontare la storia più bella: quella del legame indistruttibile che unisce un padre e sua figlia. La regista si è ispirata alla sua storia personale e ai frammenti della sua memoria per raccontare una storia allo stesso tempo intima e universale sulla difficoltà di uscire dal mondo dell’infanzia, di trovare il proprio posto da adulti e che saprà toccare il cuore di tutti. Padre e figlia sono interpretati con grande sensibilità da Fabrizio Gifuni (Esterno notte, Il rapimento) e Romana Maggiora Vergano (scoperta nel successo d’incassi italiano C’è ancora domani).

Prima La vita

“Prima la vita, poi il cinema”, le dice suo padre Luigi. Poi le dice, quando lei gli confessa che vuole diventare anche lei regista, raccontando quella sua storia che li ha tenuti a distanza e in alcuni casi vicini: “Io ho passato una vita a scansare l’autobiografia, a filmare sempre le storie degli altri. Tu arrivi e vuoi raccontare proprio la tua storia? Ci vuole un bel coraggio”.

Francesca Comencini

Alla Mostra del Cinema di Venezia parlando del suo filme del suo rapporto con il padre ha detto: “Dopo tanti anni trascorsi a fare il suo stesso lavoro, pur cercando di distinguermi da lui, ho voluto raccontargli tutto ciò che gli devo; Volevo rendere omaggio a mio padre, al suo modo di fare cinema, al suo modo di essere, all’importanza che il suo lavoro e il suo impegno hanno avuto per il nostro cinema, all’importanza che ha avuto secondo me. Mi sono detto che forse ormai ero abbastanza grande per raccontare questa storia, e che era giunto il momento di dire grazie“.

Credit: per gentile concessione Alberico Bortolin