“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo“. In queste parole di Anna Frank comprendiamo appieno il senso del Giorno della Memoria, ricorrenza che si celebra ogni anno il 27 gennaio.
Perchè il Giorno della Memoria?
l Giorno della Memoria è istituito per informare il pubblico sull’Olocausto e commemorare ufficialmente tutte le vittime del regime nazista. Tra queste si contano 6 milioni di ebrei e milioni di altre persone, tra cui polacchi, slavi, rom e sinti, omosessuali e persone con disabilità. Un altro gruppo che è stato vittima di persecuzione sono i Testimoni di Geova.
Legge del 2011/2020: “al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” (art.1) … “in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.
I numeri
La mattina del 27 gennaio 1945 circa settemila uomini erano ancora detenuti nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Oltre un milione di deportati trovò la morte ad Auschwitz. La stima degli ebrei sterminati ammonta a sei milioni.Oltre agli ebrei, più di quattro milioni tra polacchi, ucraini e bielorussi, circa 3 milioni di prigionieri di guerra sovietici, 2 milioni di oppositori politici, 400mila cittadini jugoslavi, 300mila rom e 270mila disabili furono sterminate tra ghetti, campi di concentramento e nei numerosi eccidi compiuti dai nazisti in Polonia e in Unione Sovietica. Cifre approssimative che probabilmente sono molto più alte, con decine di migliaia di persone di cui si sono perse le tracce.
la Follia e l’orrore di quei momenti hanno portato uomini donne deportati a non credere più all’esistenza di Dio. A questo proposito è emblematica una frase di Primo Levi: “Devo dire che l’esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. […] C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo”. Per contro ci sono stati uomini e donne che hanno trovato in Dio la forza per affrontare e morire nei campi, mantenendo la loro fede. Chi sono? I Testimoni di Geova riconoscibili nel campo di Auschwitz da un Triangolo viola.
I Triangoli viola
Non molti sono a conoscenza del fatto che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di Testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana. furono “gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose”, dice il professor Robert Gerwarth. Il regime nazista bollò i Testimoni come “nemici dello Stato”, afferma la storica Christine King, “per il loro aperto rifiuto di accettare anche gli aspetti più marginali del [nazismo] contrari alla loro fede e al loro credo”. si rifiutavano di fare il saluto “Heil Hitler”, di prendere parte ad azioni razziste e violente o di arruolarsi nell’esercito tedesco. Inoltre, “nelle loro pubblicazioni identificavano pubblicamente i mali del regime, incluso ciò che stava accadendo agli ebrei”.
Durante l’Olocausto morirono circa 1.500 testimoni di Geova su un totale di 35.000 Testimoni che vivevano in Germania e nei paesi sotto il regime nazista. Non è sempre possibile stabilire la causa della loro morte. Quasi 400 Testimoni furono giustiziati in Germania e nei paesi sotto il regime nazista. La maggior parte delle vittime fu processata in tribunale, condannata a morte e decapitata. Altri furono fucilati o impiccati senza un regolare processo. Più di 1.000 Testimoni morirono nelle prigioni e nei campi di concentramento nazisti per le condizioni in cui erano costretti a lavorare oppure a causa delle torture, della fame, del freddo, delle malattie o delle scarse cure mediche. A motivo dei trattamenti brutali ricevuti, altri persero la vita poco dopo essere stati liberati alla fine della Seconda guerra mondiale.
I Testimoni furono incarcerati nei campi di Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Flossenbürg, Mauthausen, Neuengamme, Niederhagen, Ravensbrück e Sachsenhausen. È stato accertato che solo a Sachsenhausen morirono circa 200 di loro. (fonte Jw.org)