E’ stata pubblicata la prima clip italiana tratta dal dramedy norvegese La solitudine dei non amati (Loveable), in arrivo nelle sale italiane dal 30 aprile, e coglie l’occasione per annunciare il progetto “CinemaTerapia” che affianca l’arrivo del film nei cinema.
Chi è il regista di “La solitudine dei non amati”?
La solitudine dei non amati (Loveable) è l’opera prima della regista e sceneggiatrice Lilja Ingolfsdottir che esplora con profondità e sensibilità il delicato equilibrio tra maternità, carriera e identità personale nell’ambito di una famiglia. Un’intensa riflessione sulla fragilità delle relazioni e sulla forza necessaria per ritrovare sé stessi quando la coppia va in crisi. Da qui nasce l’idea del “CinemaTerapia” promosso da Wanted, un progetto speciale dedicato al benessere emotivo e alla riscoperta di sé con l’intento di sollecitare i potenziali spettatori a ritrovare l’amore per se stessi e il loro benessere interiore provando a iniziare un percorso di terapia, ispirati anche dalla storia e dalle tematiche trattate nel film.
Il supporto
Chi acquista un biglietto del cinema avrà modo di essere messo in contatto con uno degli psicologi o uno dei portali di psicologia affiliati al progetto per ricevere un primo incontro gratuito con uno psicologo o un portale di supporto psicologico (psicologi e portali aderenti sono indicati al sito assieme alle modalità di partecipazione https://www.wantedcinema.eu/it/article/loveable).
Trama
La solitudine dei non amati (Loveable) racconta la storia di Maria (Helga Guren), una donna di 40 anni arrivata al limite, intrappolata tra le responsabilità di crescere quattro figli e una carriera lavorativa che rischia di deragliare. Con un marito, Sigmund (Oddgeir Thune), sempre in viaggio per lavoro, il peso quotidiano sulle sue spalle diventa insopportabile.
Quando Sigmund torna da un lungo viaggio, una serata qualunque si trasforma in un confronto acceso. La frustrazione e la rabbia repressa di Maria esplodono, rivelando le crepe di una relazione un tempo felice. Nonostante gli sforzi per salvare il loro matrimonio, Sigmund sembra sempre più demotivato.
Ciò spinge Maria a confrontarsi con le sue paure più profonde nel tentativo di trovare una strada per ricostruirsi, pezzo dopo pezzo, supportata anche dall’aiuto di una terapeuta (Heidi Gjermundsen). Lasciato il tetto coniugale, Maria tenta di ricostruire delle nuove relazioni con le persone che la circondano e prova a dare un significato alla sua possibile nuova vita da madre single, mentre ancora spera di riuscire a ricostruire la famiglia. Un processo in cui non può sottrarsi dal fare i conti con il suo passato e il suo rapporto travagliato con alcuni dei suoi parenti più stretti, tra cui la figlia maggiore Alma (Maja Tothammer-Hruza) e sua madre (interpretata da Elisabeth Sand). Un percorso doloroso, che porterà Maria ad amare nuovamente, ma soprattutto ad amarsi. Guarda la clip