La retorica dell’odio è un’arma potente per creare realtà dannose per le minoranze in contesti particolari. Le minoranze religiose sono prese di mira e subiscono, a volte, attacchi sia da parte dei media, sia dalle autorità e da privati cittadini in diversi Paesi. Nel nostro speciale, in cui intervistiamo esperti conoscitori delle minoranze religiose, non poteva mancare il parere autorevole del Prof. Luigi Berzano.
Chi è Luigi Berzano?
Il prof. Luigi Berzano è docente di Sociologia Generale presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino; coeditor dell’Annual Review of Sociology of Religion, presidente del CENSUR, Centro studi sulle nuove religioni, diretto da Massimo Introvigne, oltre che sacerdote cattolico. Le sue ultime pubblicazioni sono: Un altro Gesù. Il tempo e le parole di un uomo, Ldc, 2020, Fourth Secularisation. Autonomy of Individual Lifestyles, Routledge, London-New York 2019; Quarta Secolarizzazione. Autonomia degli stili, Mimesis, 2018; Anateismo Contemporaneo (a cura di), Pacini Editore, 2018; Spiritualità, Bibliografica, 2017; Protestantesimi a Torino; La riforma continua, La Casa della Bibbia, 2017 (con A. Cannariato, M. Dicembrino); Gesù uno stile di vita, Cittadella, 2016; Lifestyles and Subcultures. History and a New Perspective, Routledge, London-New York, 2015 (con C. Genova); Le Valli del Mare, WriteUp Books, Roma, 2022; Senza più la Domenica. Viaggio nella spiritualità secolarizzata, Effatà, 2023; Restare Cristiani in Diaspora, Effatà, 2024.

Prof. Luigi Berzano
Prof. Berzano, come è cambiato nel tempo il bisogno di spiritualità delle persone?
Penso che le religioni istituzionali stiano tutte terminando un periodo a causa delle enormi trasformazioni culturali, scientifiche ed ecologiche in atto. Ne beneficeranno le spiritualità. Personalmente sono ottimista poiché è nei periodi più oscuri della storia che emergono le fasi più creative. Penso ai Benedettini del VI secolo, ai Francescani e ai Domenicani del XIII secolo, ai Gesuiti del XVI secolo.
Le spiritualità rispondono prima delle religioni ai cambiamenti rispetto ai grandi apparati delle religioni istituzionali. Oggi, alcune sfide che pone la Terra intera non possono permettersi di aspettare che le religioni storiche si diano una mossa. Il volume Spiritualità viandante nel capitolo Spiritualità come stile di vita analizza: le Spiritualità incorporate, Spiritualità ana-teistiche, Designer spirituality, Spiritualità smaterializzate, Spiritualità glocali, Spiritualità esperienziali, Spiritualità identitarie, Spiritualità di luogo. È un mondo in grande evoluzione.
Come mai a livello internazionale le minoranze religiose vengono spesso colpite? Paesi come Russia, Eritrea, Cina sono in prima linea nella persecuzione, in Africa anche la chiesa ha problemi enormi, senza parlare della crescita di paesi che si definiscono atei, e quindi contro le religioni. Come mai sta avvenendo tutto questo?
I casi citati dovrebbero essere analizzati uno per uno, poiché in alcuni prevalgono ragioni politiche. In generale si potrebbe dire che da qualche decennio è venuto meno il principio del Cuius regio, eius religio che dalle guerre di religione del 1500 aveva assicurato la pace religiosa. Ogni Stato aveva la sua religione, come avviene ancora adesso nelle teocrazie, cioè negli Stati nei quali non esiste la democrazia e il pluralismo religioso. Nell’attuale fase di crisi, le religione di maggioranza – come quella Ortodossa del Patriarcato di Mosca – si difendono colpendo le nuove forme religiose.
Entrando nello specifico, lei come studioso conosce i Testimoni di Geova. La Lirec e Bitter Winter hanno denunciato l’attacco dei media verso questo gruppo religioso. In particolare hanno denunciato la trasmissione Zona Bianca, dicendo: “La trasmissione è caduta in un vizio antico dei reportage cosiddetti anti-sette– denunciano gli esperti- uno sguardo che si basa quasi esclusivamente su generalizzazioni e stereotipi e che, ad esempio, ignora l’evoluzione temporale delle organizzazioni religiose, in particolare per quanto riguarda i Testimoni di Geova. Ad esempio, le recenti modifiche in tema di trattamento degli ex-membri separati dall’organizzazione o apostati o la vigilanza a protezione dei minori possibili vittime di abusi sessuali, che anche esperti di diverse nazioni hanno paragonato favorevolmente alle pratiche di altre organizzazioni religiose. Un altro effetto distorsivo consiste nel presentare singoli casi di abusi, purtroppo presenti in qualunque organizzazione religiosa, come se fossero rappresentativi della vita quotidiana dei Testimoni di Geova, il che è certamente falso”. Più che a una “Zona Bianca” abbiamo così assistito a una “zona franca”, dove è passato di tutto purché incitasse alla discriminazione e all’avversione contro i Testimoni di Geova. Perchè secondo lei?
Nel caso della ricerca a cui Lei allude si dovrebbe dire: Ogni tanto ritornano . . . Nel 2011 venne pubblicato Occulto Italia (Rizzoli). In copertina si diceva: «Nel nostro Paese decine di sette operano nell’ombra accumulando denaro, rovinando vite. Sono Scientology, Damanhur, Ontopsicologia, Soka Gakkai . . .» Oggi nel 2024 si riprende un’altra opera giornalistica ugualmente superficiale e discutibile come quella di Occulto Italia. Si tratta del libro Nella setta di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, (Fandango, Roma 2018). Tutto serve per rilanciare con conferenze e incontri pubblici la campagna contro le «sette» e le proposte di legge per incriminare le cosiddette tecniche di condizionamento della personalità, in pratica la manipolazione mentale o il lavaggio del cervello alle quali le «sette» ricorrerebbero. Si tratta di una campagna che sembrava in declino da qualche anno. Ma anche l’ignoranza a volte ritorna, nonostante l’intervento della Corte Costituzionale nel 1981 che ravvisava il pericolo di incriminare le idee. Le argomentazioni della Corte Costituzionale rimangono perfettamente valide oggi, e dovrebbero indurre chiunque abbia a cuore la libertà a schierarsi contro i tentativi di reintrodurre il reato di plagio, anche se mascherato con altro nome.
Prof. Berzano, ritiene che i Testimoni di Geova siano una “nuova religione”, secondo quelle che sono le caratteristiche dei culti nati di recente?
La definizione di religione è una questione infinita. Per i ricercatori la definizione di religione non può che essere del tutto inclusiva. Quando migliaia di individui si definiscono appartenenti alla religione dei Testimoni di Geova, non si può negarlo. In questo dibattito il dato più spregevole è di definire la religione degli altri una “setta”.
Rispetto ai tempi della persecuzione subita sotto il nazismo, che cosa ritiene sia cambiato oggi in questo gruppo religioso?
La crescita internazionale e i cambiamenti dottrinali e organizzativi dei Testimoni di Geova si situano al cuore del dibattito sugli scenari religiosi contemporanei. L’interpretazione della loro crescita risulta significativa per interpretare il ruolo e il futuro delle religioni nelle società occidentali del XXI secolo.
Dal 2015 in Russia i Testimoni di Geova sono perseguitati con l’accusa di “attività estremiste”. Perché?
La conclusione di questa vicenda è ben definita da Massimo Introvigne: «L’unico legame esistente tra i Testimoni di Geova e la violenza è che essi sono sempre stati le vittime di violenza». Se i Testimoni di Geova sono estremisti e pericolosi, tutti gli individui religiosi sono estremisti e pericolosi. Il regime nazista uccise più di 2.000 Testimoni di Geova. Un dato che testimonia della loro non violenza è che nei campi di sterminio i Testimoni di Geova erano gli unici prigionieri a cui i nazisti si rivolgevano come barbieri e solo a loro era affidato un rasoio, sicuri che non avrebbero usato la lama contro le guardie naziste. Oggi mettere al bando e discriminare in qualsiasi modo i Testimoni di Geova sarebbe un pericolo per la libertà religiosa di molti altri gruppi e danneggerebbe ancor più l’immagine della Russia, sia come governo che come paese, che in altri forum internazionali sostiene la libertà religiosa per i cristiani perseguitati nel mondo.
È possibile che questo modello possa essere, in futuro, adottato in altri paesi europei?
Credo di no. Solo in Russia il patriarcato Ortodosso di Mosca manifesta una così forte ostilità e preoccupazione per la crescita del Testimoni. Del resto solo in Russia è dilagato il fenomeno di quanto i sociologi definiscono “devianza putativa”, cioè l’attribuzione di reati di vario genere a individui solo perché sono Testimoni di Geova. Sebbene sia formulata in termini falsamente laici, in realtà la definizione di «setta» prevalente in Russia è costruita per proteggere la Chiesa ortodossa russa (e le comunità religiose «etniche» che sostengono il regime, come i musulmani in Cecenia o i buddhisti in Calmucchia) dalla concorrenza. In Russia, i Testimoni sono un gruppo religioso che predica la propria fede anche ai credenti ortodossi e crea una concorrenza che la Chiesa ortodossa russa non è disposta a tollerare.
Che cosa rappresentano oggi i Testimoni di Geova in Italia, oltre che un ente morale riconosciuto dallo Stato (D.P.R. 31/10/1986, n. 783)?
In Italia c’è un Testimone di Geova su 235 abitanti. I ministri che insegnano la Bibbia sono 251.493. Le congregazioni sono 2.723. In Italia i Testimoni rappresentano una contro-tendenza in crescita, anche tra i ragazzi. Anche nelle città del Nord, come Asti, uno su 150 abitante è Testimone. Su alcuni temi possono rappresentare una sfida alla Chiesa cattolica. Quanto alla questione di genere si riconosce che la Bibbia attribuisce all’uomo e alla donna lo stesso valore. Come i cristiani del primo secolo, non sono divisi in clero e laicato. Tutti i Testimoni battezzati, sia uomini che donne, sono ministri ordinati. Tra i fedeli le donne sono in maggioranza e partecipano molto all’attività di evangelizzazione. Quanto all’insegnamento della religione nella scuola ritengono che l’insegnamento religioso debba essere prerogativa della famiglia.
Secondo il suo parere, perché la costituzionale Intesa con La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, approvata da ben tre governi ma che inspiegabilmente giace da anni in Parlamento – definita l’ “Intesa fantasma” – non è mai diventata legge dello Stato?
Al proposito è da ricordare che la Corte europea ha chiesto chiarimenti all’Italia circa il “funzionamento” della regolamentazione dei rapporti tra Stato e Confessioni Religiose. Infatti sono ormai due i testi per l’Intesa tra Testimoni di Geova e Stato Italiano sottoscritti nel 2000 e 2007 che non hanno concluso il loro iter parlamentare. La conclusione è che negli accordi con le Confessioni religiose, l’attività del Governo ha natura politica e insindacabile. A ciò si deve aggiungere che il Consiglio di Stato, nel 2011, ha precisato come sia sempre riconducibile ad una facoltà politica quella di non tradurre in legge una Intesa. La ragione, quindi, è politica e non di altra natura. Le motivazioni sono ricavabili, quindi, dalle intenzioni e dal programma politico del Governo.
Un punto di forza dei detrattori sono i fuoriusciti e gli “apostati”, i quali secondo Massimo Introvigne “propongono storie sensazionali o ‘atroci'[…], il che li rende visibili in un modo sproporzionato rispetto alla loro effettiva consistenza”. Come giudica il ricorso ai fuoriusciti per dimostrare una tesi di “non affidabilità” di un gruppo religioso inviso?
La sociologia degli ex membri di gruppi o religioni (fuoriusciti e “apostati“) indica che una parte di essi “imparano” il proprio ruolo dai movimenti anti-sette e costruiscono la loro “carriera” poco a poco sulla base di risentimenti, risarcimenti economici, interessi di vario genere. Alcuni traggono introiti da libri e conferenze in cui attaccano la religione che hanno abbandonato. I movimenti anti-sette usano gli apostati per sostenere che le accuse mosse riguardano violazioni fondamentali e presentate in numero tanto massiccio da consentire di respingere sommariamente ogni proclamazione di innocenza. Dopo avere creato un clima ostile nell’opinione pubblica mediante la diffusione delle narrazioni di apostati, si invocano il controllo sociale, le sanzioni pubbliche, le commissioni parlamentari, cause legali di ogni tipo. (Revisione Stefania Tichelio)