Raffaella Di Marzio, Direttrice del “Centro Studi sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza” (LIREC) – scrive il prof. Domenico Bellantoni nella Prefazione – “è impegnata, praticamente da sempre, nella difesa e nella promozione dei diritti dei soggetti relativamente alla scelta riguardo l’adesione, o anche la non adesione, a una certa confessione religiosa o movimento
spirituale, nel rispetto di quanto riconosciuto da un corretto uso del concetto stesso di ‘laicità’”.
I diritti
Diritti che uno Stato Laico è tenuto a tutelare secondo l’art. 3 della nostra Carta costituzionale: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”; cui fanno seguito gli art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” e l’art. 19: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.

Sembra anacronistico parlare di costituzionale libertà religiosa in un clima generale d’indifferenza spirituale che tende ad annullare l’idea di Dio, e dove le persone si rivolgono sempre meno gli interrogativi esistenziali: Perché esisto? Dove sono diretto? Qual è sia lo scopo della vita?
Anche il fiorire di nuovi movimenti religiosi (di seguito NMR) non sembra colmare il vuoto spirituale dominante. Con essi si vengono a produrre fenomeni di affiliazione e disaffiliazione in rapido avvicendamento, tali da suscitare l’interesse di ricercatori e sociologi, sulle cause dell’una e dell’altra manifestazione, nel tentativo d’esplorarne le motivazioni, le interazioni, gli stati emotivi, le successive reazioni cognitive e gli effetti sociali conseguenti.
Scelta e abbandono di una comunità spirituale: l’opera
Questo, in buona sostanza, lo scopo del libro-inchiesta di Raffaella Di Marzio: Scelta e abbandono di una comunità spirituale. Percorsi di cambiamento e sviluppo personale. Un’opera sociologica costruita su solide basi scientifiche, suffragata da studi recenti di esperti internazionali.
Dopo aver presentato nella prima parte del lavoro il “Quadro di riferimento teorico e metodologico”, l’autrice si addentra in una coinvolgente “Indagine esplorativa sul fenomeno dell’affiliazione e disaffiliazione dai NMR”, individuando soggetti a essi collegati e traendone esperienze in quanto a ricerca, interazione, impegno e conseguenze dell’affiliazione; seguite da motivazioni, stati emotivi, reazioni connessi alla disaffiliazione. Nella sezione conclusiva “Dinamiche relazionali tra membri ed ex membri”, l’autrice affronta il tema controverso degli “atteggiamenti”: dei membri affiliati verso gli ex-membri, degli ex-membri verso quelli ancora affiliati e dei membri verso l’ostilità degli ex- membri.
I soggetti
L’inchiesta è stata condotta individuando ventiquattro soggetti adulti o giovani adulti, di entrambi i sessi, affiliati e disaffiliati da sei movimenti: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Damanhur, Chiesa di Scientology, Hare Krishna, Testimoni di Geova e Associazione Archeosofica. I soggetti hanno accettato di rispondere alle domande dell’intervistatrice riguardanti le loro
esperienze e i processi decisionali iniziati con l’affiliazione e/o conclusi con la disaffiliazione.
Prima di addentrarsi nello specifico delle risposte ottenute riguardanti gli appassionanti temi proposti nelle interviste, che affidiamo al lettore, doverosa – per sgomberare il campo da equivoci e preconcetti – è la precisazione dell’autrice nell’Introduzione del lavoro: “Poiché alcune di queste organizzazioni vengono talora incluse tra le “sette” (cults), un termine utilizzato in senso criminologico dai media, di conseguenza, anche la decisione di affiliarsi o disaffiliarsi da una di esse può essere interpretata in senso negativo”. Atteggiamento pregiudizievole da evitare, specie da parte del lettore comunque sapientemente guidato dallo stile super partes dell’autrice.
Scelta e abbandono di una comunità spirituale: la tipologia
Quello che soprattutto stimola la lettura è il voler pervenire al più presto alle conclusioni cui è giunta la Di Marzio, così riassunte: “Come si è già detto, la maggior parte degli ex-membri intervistati in questa indagine non ha manifestato ostilità verso il gruppo che ha lasciato ed è rimasto in contatto con i membri ancora affiliati o con i dirigenti del movimento.
Si tratta di una tipologia di ex-membri che non è presente nell’informazione mediatica, dove vengono diffuse esclusivamente testimonianze negative di ex-membri ostili e dove le cause della disaffiliazione vengono generalmente attribuite ad abusi, inganni, manipolazioni attribuite a membri o dirigenti del movimento abbandonato. L’impressione errata – che ne può derivare per il pubblico – è che questo atteggiamento riguardi tutti gli ex-membri”. Aspetto peraltro non rilevabile nelle dinamiche relazionali tra membri ed ex-membri che caratterizzano l’inchiesta.
La precisazione storica
Pur apprezzando il notevole lavoro compiuto dall’autrice, ci pare doveroso inserire una precisazione storica. I Testimoni di Geova inclusi nell’indagine sono attivi nel nostro Paese dal 1903, ovvero da oltre 120 anni. Averli inseriti fra i NMR ci è parso – in un primo momento – fuori luogo.
Tuttavia, si deve riconoscere che averlo fatto è stato un importante e coraggioso contributo contro la campagna d’intolleranza e di disinformazione che negli anni Ottanta – e nuovamente di recente – è stata ordita dalle organizzazioni “anti-sette” nei confronti di questa religione riconosciuta; tuttavia, ancora mancante di quanto previsto dal terzo capoverso del summenzionato art. 8 della Costituzione: “I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”.
“L’Intesa fantasma” – come l’ha definita il prof. Paolo Naso in un recente convegno al Senato – scomparsa dall’agenda dei lavori della Commissione parlamentare competente senza alcuna plausibile motivazione. (Di Marzio, Mari De Santis, in Showlandnews 18 marzo 2025).
Disaffiliazione uguale “Ostracismo”? Fake-news o verità?